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Divisione eredità: ecco come avviene

20 Giugno 2017 Author :  

 

A chi va l’eredità se un uomo lascia la moglie e due o più figli? Bisogna innanzitutto distinguere l’ipotesi in cui ha lasciato testamento, sia invece quando non lo ha fatto. In entrambi i casi è bene sempre rivolgersi agli esperti dello sportello Stac di Scafati.
Purtroppo le questioni ereditarie non risparmiano neanche i familiari più stretti, come i fratelli, i genitori e i figli. Le questioni sulla divisione dell’eredità finiscono spesso in tribunale e le cause sono tutt’altro che brevi e indolori. Eppure le regole, scritte all’interno del codice civile, sono chiare e facili da comprendere. Ciò nonostante capita spesso che la divisione dell’eredità tra moglie e due o più figli possa generare una vertenza legale tra di loro. Quanto spetta al coniuge e quanto ai rispettivi fratelli?

Divisione eredità tra moglie e due o più figli con testamento
Chi scrive un testamento sa che non è libero di disporre di tutti i propri beni per come vuole, ma deve sempre rispettare le quote minime che, per legge, devono andare ai cosiddetti «legittimari» ossia i parenti più stretti. I legittimari sono il coniuge, i figli (discendenti) o i genitori (ascendenti). In pratica, ciò significa che il patrimonio del «testatore» (così si chiama chi fa testamento) si divide in due parti: la quota “vincolata” (o meglio «indisponibile») che deve necessariamente andare ai legittimari, e la quota «disponibile» di cui il testatore può fare quello che vuole, anche lasciarla ad amici o estranei. Ebbene, in caso di divisione dell’eredità tra moglie e due o più figli si ha che:
alla moglie spetta il 25% dell’eredità più il diritto di abitazione della casa coniugale;
ai 2 o più figli spetta il 50% dell’eredità in parti uguali tra loro.
Si avrà quindi che la quota dell’eredità disponibile corrisponde al residuo quarto.
Se il parente defunto lede tali quote minime di eredità spettanti ai legittimari, questi ultimi possono agire con la cosiddetta «azione di riduzione della legittima».

Divisione eredità tra moglie e due o più figli senza testamento
Diversa l’ipotesi della divisione dell’eredità tra moglie e 2 o più figli se il testatore non ha fatto testamento o il testamento è stato dichiarato illegittimo dal tribunale (ad esempio: per incapacità di intendere e volere del testatore, per firma non autografa, ecc.). Subentrano in questo caso le regole della «successione per legge» o «successione legittima»: in pratica, in mancanza della volontà del testatore è la legge a individuare quali parenti ereditano e in quale misura. La presenza di parenti più stretti esclude la possibilità di ereditare di quelli più remoti (così, ad esempio, se il defunto ha dei figli ancora in vita, ai nipoti non spetta nulla).
Problemi con la suddivisione? Chiedi consiglio agli esperti dello sportello Stac di Scafati.

Come avviene la divisione dell’attivo?
Ciascuno dei due eredi (moglie e figlio) acquisisce una quota ideale del patrimonio del defunto (abbiamo detto il 33% alla madre e il 66% ai figli) che poi andrà diviso tra loro di comune accordo o, in assenza di intesa, con l’intervento del giudice (che procederà a effettuare dei lotti di beni e a ripartirli mediante sorteggio).

Come avviene la divisione del passivo?
La successione riguarda anche i debiti lasciati dal defunto. I creditori non possono chiedere l’intero pagamento al singolo erede (cosiddetta «regola della solidarietà passiva») ma devono rivolgersi a ciascuno di essi nella misura proporzionale alla quota di eredità a lui pervenuta.

Quanto spetta di eredità alla moglie e ai figli?
Sintetizzando quanto detto in questa guida possiamo dire che:
alla moglie spetta: a) in assenza di testamento il 33%; b) in presenza di testamento un quarto dell’eredità;
ai figli spetta: a) in assenza di testamento il 33% diviso per quote tra loro uguali; b) in presenza di un testamento il 50% dell’eredità in parti uguali.

 

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