5 morti in 5 mesi. A Fuorni prevale la violenza ed i responsabili guardano e passano. Parole dure dopo l’ennesima violenza che si è consumata nella casa circondariale di Salerno. «Il carcere dev'essere per legge l'estrema ratio, invece si utilizza spesso come strumento d'indagine. A Fuorni prevale la violenza sia da parte dei detenuti che di chi ci lavora, è ormai una costante. Il carcere è ormai lo specchio dei tribunali italiani, in modo particolare della procura della Repubblica di Salerno». Donato Salzano si è espresso sulla vicenda senza peli sulla lingua: «Non ho letto le carte ma conosco gli ambienti. Mi spiace, sono vicino alla famiglia per quanto accaduto. C'è necessità che queste cose non accadano una volta per sempre. Dal punto di vista legale consiglio ai familiari di rivolgersi agli organi sovranazionali». Secondo l’esponente radicale il problema principale è il sovraffollamento, dato soprattutto dall'alto numero di detenuti in attesa di giudizio: «Una persona dovrebbe essere giudicata a piede libero, a meno che non se ne dimostri la pericolosità. A Fuorni parliamo di numeri altissimi di detenuti in attesa di giudizio: su circa 500 siamo ben oltre il 50%». Numeri che scandalizzano Salzano. «Significa che dello strumento di custodia cautelare in carcere se ne fa un uso spropositato. Se abbiamo la percentuale più alta dei tempi dei processi in sede di consiglio d'Europa è chiaro che le nostre carceri sono dei lager». La definizione è stata data dagli stessi organi sovranazionali. «Devo constatare che a Fuorni la violenza prevale sempre più spesso. Chi è responsabile di questo guarda e passa. Quanto parlo di responsabilità, davanti a certi fatti di cronaca, non parlo soltanto di chi lavora a Fuorni ma anche di chi emette ordinanze di custodia cautelare senza criterio». Salzano chiama in causa il procuratore pro tempore Luca Masini: «Parliamo di un carcere che negli ultimi 5 mesi ha prodotto 5 morti. Stiamo ancora aspettando che la Procura ci indichi i responsabili. Il procuratore della Repubblica ci metta a conoscenza sullo stato delle indagini a beneficio dei familiari. I responsabili dell’esecuzione penale ci diano notizie in merito a queste morti».