Il gioielliere è indagato per omicidio colposo.
Uno dei tre arrestati risulta ferito. Sono stati i carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna e della Tenenza di Caivano ad eseguire il provvedimento di fermo emesso dal Pubblico Ministero della Procura di Napoli Nord.
Complessivamente sono stati in quattro ad agire, più una quinta persona, un palo, che ha consentito l'ingresso nella gioielleria Corcione. Due dei fermati hanno reso confessione al pm nel corso dell'interrogatorio avvenuto questa notte nella Caserma dell'Arma di Caivano.
Nei confronti del terzo, i gravi indizi di colpevolezza si sono ricavati dal rinvenimento, a seguito di perquisizione domiciliare, di un giubbino e di un paio di scarpe utilizzate, secondo un video acquisito, nel corso della tentata rapina.
Corcione nelle immagini diffuse dagli organi di stampa, "non era intento a minacciare uno dei rapinatori, impugnando una pistola" ma era invece "intento a consegnare - a uno dei poliziotti intervenuti - una pistola sottratta a uno dei rapinatori". A sostenerlo, attraverso un comunicato, è Luigi Ferrante, avvocato del gioielliere, secondo il quale la ricostruzione fatta "non corrisponde a verità" ed "è lesiva della reputazione" del suo assistito. L'avvocato chiede, quindi, "un'ampia rettifica" dei fatti.