RAVELLO. La conformazione del territorio (con le conseguenti difficoltà nei soccorsi), l'affluenza e le necessità sanitarie dei turisti avevano contribuito a confermare l’Ospedale Costa d’Amalfi in “zona particolarmente disagiata”. Qualificazione che, lo scorso ottobre, come previsto dall'Atto Aziendale del Ruggi d'Aragona, riconosciuto dal Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera, rendeva a tutti gli effetti il Presidio sito in Castiglione di Ravello un “Ospedale con Pronto Soccorso”, con la conseguenza che avrebbe potuto disporre di venti posti letto di medicina generale (anche se nell'immediato ne furono concessi soltanto quattro). Grande mancanza, che aveva fatto registrare - nel 2016 appena trascorso – un calo degli accessi, la radiologia notturna. Dalle 20 alle 8 del m attino seguente sono escluse le tac e le ecografie, nonostante pochi mesi fa siano state consegnate strumentazioni di ultima generazione per la TAC. Ad aggravare la situazione dei servizi offerti dall’Ospedale il rischio di chiusura del reparto di cardiologia. Nelle scorse settimane, infatti, l'Azienda Ospedaliera e Universitaria “ San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona” di Salerno non avrebbe assicurato la presenza di un suo specialista a coprire il turno. I motivi, come rivela il vicesindaco del Comune di Rovello, nonché cardiologo e assessore alla Sanità, Salvatore Ulisse Di Palma, andrebbero ritrovati in una carenza del personale che va contro il potenziamento promosso alla fine dell’anno scorso ma mai realizzato.