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Violenza sessuale su prostitute rumene: condannati finanzieri al risarcimento danni, tra i militari un 43enne di Sarno

05 Febbraio 2022 Author :  

di Danilo Ruggiero

Violenza sessuale ai danni di prostitute rumene, la Magistratura contabile condanna al risarcimento dei danni di immagine una pattuglia della Guardia di Finanza per essersi resi responsabile dei gravi delitti. Tra i militari condannati c’è un 43enne maresciallo originario di Sarno. La terribile vicenda risale ad oltre dieci anni fa allorquando, una pattuglia del Nucleo Pronto impiego di Milano della Guardia di Finanza, fu denunciata da una donna di nazionalità rumena per violenza sessuale di gruppo. I gravi delitti, ai danni di alcune prostitute, commessi dal 2007 al 2009, portarono all’incriminazione di quattro finanzieri in servizio nel capoluogo lombardo, tutti originari del sud Italia. Le condotte violente furono poste in essere dai militari durante l’orario di servizio di controllo del territorio, in zona via Gallarate a Milano, e i rapporti sessuali erano stati consumati dai finanzieri con l’abuso dell’autorità della funzione all’atto della loro richiesta alle vittime vestendo la divisa e utilizzando l’autovettura di servizio. Nel caso di specie, dopo la denuncia di una “lucciola”, i quattro furono condannati nel 2011 in abbreviato per violenza sessuale di gruppo e (tranne uno) per concussione e peculato d’uso, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione il 19 giugno 2013. Dopodiché, il 13 aprile 2015, il Reparto tecnico-logistico delle Fiamme Gialle ha inviato una nota alla Procura regionale della Corte dei Conti, dando vita a un procedimento che si è chiuso nei giorni scorsi con il verdetto di primo grado dei giudici contabili: i quattro militari, che sono stati destituiti con rimozione del grado, sono stati condannati in solido al risarcimento del danno di immagine da 140 mila euro in favore del Ministero dell’Economia e delle Finanze.. Tra gli ex finanzieri condannati, c’è anche un maresciallo 43enne di Sarno, giudicato colpevole prima dal Tribunale Penale di Milano per violenza sessuale di gruppo, per il reato di concussione, nonché per il reato di peculato d’uso, rispetto al quale veniva riconosciuto il vincolo della continuazione, e poi dalla Magistratura contabile. Secondo la Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti della Lombardia, «Anche un solo episodio di peculato d’uso e di concussione sessuale uniti ad atti di violenza sessuale di gruppo ai danni di una prostituta da parte di un appartenente alla blasonata Guardia di Finanza nell’esercizio di compiti istituzionali, vestendo la divisa e utilizzando l’auto di servizio, leda e mortifichi, nel sentire sociale, l’immagine dell’antica e stimata Forza di polizia a ordinamento militare». Ed inoltre, secondo la Corte, lede ancor più «La reiterazione di tali condotte, unite nella vile e vigliacca societas sceleris del gruppo di pubblici ufficiali agenti di polizia giudiziaria, autori delle gravissime condotte che hanno portato alla loro espulsione disciplinare dall’ordine di appartenenza».

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