Il Cremlino ha accusato Joe Biden di "gettare benzina sul fuoco" nel conflitto in Ucraina, e ha promesso "risposte appropriate" alla decisione dell'amministrazione americana uscente di consentire a Kiev di utilizzare i missili a lungo raggio Atacms.
Quali saranno queste risposte non è stato precisato, ma il portavoce Dmitry Peskov ha rimandato alle parole del presidente Vladimir Putin, che in settembre aveva preannunciato ritorsioni "sulla base delle minacce che verranno rivolte alla Russia".
Non è ancora chiaro, appunto, quale sarà la vera minaccia che verrà per la Federazione dall'uso di questi vettori, né quale effetto possono avere nel cambiare il corso del conflitto, ora sfavorevole agli ucraini.
Non si sa nemmeno quanti ne abbia a disposizione effettivamente Kiev, e nemmeno quali siano gli obiettivi che intenda colpire in territorio russo.
Secondo Axios, Biden ha autorizzato le forze ucraine ad utilizzarli solo per colpire le forze russe e nordcoreane nella regione russa di Kursk, di cui gli ucraini occupano una piccola porzione dall'agosto scorso.
Obiettivo dell'attuale inquilino della Casa Bianca sarebbe quello di dissuadere la Corea del Nord dall'inviare altre truppe in Russia per la guerra contro l'Ucraina. La Francia e la Gran Bretagna, che hanno fornito missili Scalp e Storm Shadow a Kiev, non si sono ancora pronunciate sul loro uso contro il territorio russo.
Mentre il cancelliere Olaf Scholz ha ribadito che la Germania non fornirà i missili da crociera Taurus, che l'Ucraina richiede da lungo tempo. Quello di Biden, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, è "un passo avventato e potenzialmente pericoloso" soprattutto per un motivo. Cioè che, sempre secondo i russi, questi tipi di missili non possono essere impiegati dalle forze di Kiev, ma hanno bisogno dell'intervento di "specialisti militari" dei Paesi occidentali per inserire i dati d'intelligence satellitare necessari per il puntamento.
Per questo due mesi fa Putin aveva detto che l'uso di questi vettori contro la Russia significherebbe che i Paesi Nato sono "in guerra con la Russia". Quanto alle possibili risposte, il presidente aveva ipotizzato che Mosca potrebbe fornire a sua volta missili "nelle regioni del mondo da dove verranno sferrati attacchi sensibili a siti di quei Paesi che forniscono armi all'Ucraina". La svolta sui missili ha spinto la Cina a chiedere di "promuovere il raffreddamento della situazione il prima possibile".
Il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, ha affermato che la soluzione guida è quella "di un cessate il fuoco tempestivo e di una soluzione politica". Ma in attesa che il presidente eletto americano Donald Trump scopra le carte della sua tanto attesa iniziativa di pace, il portavoce russo Peskov ha messo in chiaro che "l'opzione del congelamento del conflitto lungo la linea di combattimento è a priori inaccettabile" per Mosca.
La Russia continua intanto i pesanti bombardamenti su varie regioni ucraine, affermando di prendere di mira siti militari quali le basi aeree e infrastrutture energetiche che alimentano il complesso industriale della difesa. Gli ucraini, invece, hanno denunciato vittime civili nei due raid missilistici più pesanti delle ultime 24 ore: uno domenica sera a Sumy, nel nord, con un bilancio di 11 morti, di cui due bambini, e 89 feriti. L'altro a Odessa, sul Mar Nero, con 10 morti e 43 feriti a causa della caduta su un quartiere residenziale dei detriti di un missile intercettato. L'Opac, l'organizzazione Onu sulle armi chimiche, ha annunciato intanto di aver trovato tracce di un gas lacrimogeno proibito nel terreno e nei proiettili usati in Ucraina, che Kiev le aveva fornito per farli analizzare.
"La Russia mostra ciò che le interessa veramente, solo la guerra - ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky -. E questo segnale dovrebbe udirsi in ogni parte del mondo, dalle sale dove si riuniscono i membri del G20 a tutte le capitali del mondo". Lo stesso Zelensky ha visitato nelle ultime ore due città dell'est del Paese minacciate dall'avanzata russa: Kupyansk nella regione di Kharkiv e Pokrovsk in quella di Donetsk. In quest'ultima regione le forze di Mosca hanno rivendicato la conquista di un altro villaggio, Novoalekseyevka. E sempre nel Donetsk le autorità del territorio occupato dai russi hanno denunciato il ferimento di dieci persone quando un minibus è stato colpito da una granata dell'artiglieria ucraina. Mentre il ministero della Difesa di Mosca ha riferito che due droni ucraini sono stati abbattuti sulla regione della capitale, oltre ad altri 57 intercettati in varie regioni di frontiera.
La giornata sul campo
Un attacco missilistico su Odessa ha causato 8 morti tra cui un bambino. Lo afferma il capo dell'amministrazione statale regionale di Odessa Oleg Kiper come riporta Ukrainska Pravda. "A seguito dell'attacco russo, 8 persone sono state uccise e 18 ferite. Tra le vittime c'è un bambino. Quattro persone sono in gravi condizioni", ha spiegato.
La Russia ha lanciato una serie di attacchi sull'Ucraina durante la notte, con almeno 11 droni kamikaze Shahed, lanciati dalla regione di Kursk e che sono stati per lo più abbattuti, ma anche con almeno due missili balistici ipersonici Iskander e un missile Kh-59, che le difese aeree ucraine non sono riuscite a intercettare e hanno colpito la regione di Sumy. Lo scrive Rbc - Ucraina, citando un comunicato dell'aeronautica militare. Non si fa riferimento a eventuali vittime. Degli 11 droni Shahed di fabbricazione iraniana, 8 sono stati abbattuti dalla contraerea nelle regioni di Poltava, Kharkiv, Cherkasy, Chernihiv e Kiev, mentre gli altri 3 sono caduti in zone aperte.
Le autorità ucraine hanno rivisto al rialzo il bilancio delle vittime e dei feriti causati dall'attacco missilistico a Sumy di ieri sera: 11 persone sono morte e 89 sono rimaste ferite. Tra le vittime ci sono due bambini e tra i feriti ci sono 11 bimbi. Lo riporta il Guardian. Volodymyr Artyukh, capo dell'amministrazione militare di Sumy, ha affermato che si tratta di "una tragedia che la Russia ha portato nella nostra terra".
Le difese aeree russe hanno intercettato la scorsa notte 59 droni ucraini lanciati contro il territorio della Federazione, di cui due sulla regione di Mosca. Lo riferisce il ministero della Difesa. La maggior parte dei velivoli senza pilota, 45, sono stati abbattuti sulla regione di Bryansk, sei su quella di Kursk, tre sul territorio della regione di Belgorod e tre su quella di Tula.