Protesta e proposta dei lavoratori stagionali della Costa d’Amalfi contro la Naspi, il nuovo ammortizzatore sociale introdotto dal Jobs Act che dimezza il periodo di disoccupazione e il reddito di ciascun lavoratore. Scatta quindi la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare, al “Argos”, per riformare questa vacatio normativa che rischia di mettere in ginocchio un territorio a quasi esclusiva vocazione turistica in cui il contratto di sei mesi è una conquista a volte ottenuta svilendo competenze e dignità. E dopo tutti questi sacrifici? Il Jobs Act, dimezzando il sussidio previsto per coprire i mesi in cui la Divina“chiude”, cancella con un colpo di spugna tutto. In pratica ecco le differenze. La Naspi è l'ammortizzatore sociale che ha sostituito dal primo maggio 2015 la Aspi e la miniaspi ma anche dal 2017 la mobilità e la cassa integrazione in deroga e garantisce un sussidio che corrisponde alla metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni. Ma dal computo della durata della prestazione, vanno esclusi periodi che hanno già dato luogo a prestazioni di disoccupazione. La Argos invece è una proposta di legge che prevede l'istituzione della categoria del lavoratore stagionale già presente nei contratti, che prevedono deroghe al contratto a tempo determinato di tipo acausale ove l'azienda è o aperta solo in alcuni periodi dell'anno o ha dei picchi di fatturato molto forti tra un periodo e l'altro e prevede un sussidio di disoccupazione pari a un giorno per ogni giorno lavorato fino a un massimo di 6 mesi. Anche in questo caso il periodo di riferimento sono gli ultimi 4 anni e dal computo della durata della prestazione vanno esclusi i periodi che hanno già dato luogo a prestazioni di disoccupazione. Una bella differenza.
Ad oggi, stando ai dati dei Centri per l’Impiego, sono circa 12.000 le domande di disoccupazione pervenute da Costa d’Amalfi e Penisola Sorrentina, a cui si aggiungono quelle presentate tramite i Caf o direttamente all’Inps (Fonte La 7). Manca poco all’inizio della nuova stagione turistica e su tutti questi lavoratori incombe l’incognita del futuro: le deroghe e le salvaguardie, che avevano accompagnato il lancio del nuovo sussidio, per il 2016 non ci saranno e i peggiori auspici rischiano di verificarsi in pieno.
Per sostenere la petizione insieme a Radio Divina Fm
http://www.divinafm.it/una-firma-per-salvare-i-lavoratori-stagionali/