Il cibo è da sempre l’elisir che abbiamo a disposizione per mantenerci in salute. Una corretta alimentazione associata a corretti stili di vita rallenta i processi di invecchiamento, assicurando una vita qualitativamente migliore e più longeva poiché l’alimentazione è determinante nella prevenzione di numerose patologie quali obesità, osteoporosi, diabete, cardiopatie, neoplasie ecc.
Un comportamento alimentare consapevole e sano è importante in ogni fase della vita e in particolare in età geriatrica.
Quando si parla di invecchiamento?
L’invecchiamento per definizione è un processo biologico universale caratterizzato da un progressivo sviluppo, maturazione e declino dell’organismo dalla nascita fino alla morte.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proposto la seguente classificazione degli anziani:
- Soggetti di media età: 45-59 anni
- Anziani 60-74 anni
- Vecchi 75-90 anni
- Grandi vecchi > 90 anni
Come in molti Paesi occidentali, anche in Italia la popolazione anziana è in netto aumento: gli ultra 65enni sono ormai quasi il 20% della popolazione totale. La vita media negli ultimi cent’anni è aumentata significativamente a seguito di diversi fattori come il miglioramento delle pratiche igieniche, la diffusione delle vaccinazioni, la migliore capacità terapeutica, la maggiore disponibilità di cibo, in tutto ciò un ruolo fondamentale è svolto anche dall’alimentazione. Spesso quando pensiamo alla malnutrizione pensiamo ai paesi del terzo mondo, in realtà anche nel modo occidentale esiste e colpisce le fasce deboli della popolazione. Tra le fasce deboli, gli anziani sono sicuramente a rischio malnutrizione.
Che cos’è la malnutrizione?
La malnutrizione è un’alterazione dello stato funzionale, strutturale e di sviluppo dell’organismo che deriva da uno squilibrio nel rapporto fabbisogno-utilizzo dei nutrienti.
Si possono identificare una malnutrizione per eccesso (sovranutrizione: obesità) e una malnutrizione per difetto (sottonutrizione).
Le cause di malnutrizione nell’anziano possono essere diverse e vanno da quelle fisiologiche come la ridotta palatabilità dei cibi a quelle patologiche; la presenza di malattie croniche come il diabete, l’ipertensione, le malattie cardiache associate terapie farmacologiche, contribuiscono ulteriormente a rendere insufficiente la nutrizione nell’anziano, ma non dimentichiamo che la malnutrizione nell’anziano può essere influenzata anche da fattori psicologici e sociali quali depressione, deficit cognitivo, isolamento, solitudine.
Come prevenire la malnutrizione nell’anziano?
La diffusa opinione che l’anziano debba mangiare in modo sensibilmente diverso rispetto all’adulto è errata. Infatti, salvo specifiche controindicazioni l’alimentazione indicata nella terza età non differisce qualitativamente da quella dell’adulto, anche se il bisogno in energia diminuisce. Ecco alcuni consigli suggeriti dalle linee guida (INRAN): consumare una dieta variata e appetibile, evitare il ricorso troppo frequente a pasti freddi, piatti precucinati o riscaldati, preparare gli alimenti sulla base delle condizioni del proprio apparato masticatorio come ad esempio: tritare le carni, grattugiare o schiacciare frutta ben matura, evitare pasti pesanti e frazionare l’alimentazione in più occasioni nell’arco della giornata, conservare un peso corporeo accettabile, bere spesso acqua durante il giorno anche in assenza dello stimolo, limitare l’uso del sale e il consumo di bevande alcoliche.
Dott.ssa Maria Rosaria Lanzieri- Biologa Nutrizionista
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