I Campi Flegrei sono una vasta area di natura vulcanica situata a nord-ovest della città di Napoli; la parola "flegrei" deriva dal greco flègo, che significa "brucio", "ardo". E qui ci sono dislocati luoghi di interesse e di immenso fascino come l’area della Solfatara è uno dei quaranta vulcani che costituiscono i Campi Flegrei. Si tratta di un antico cratere vulcanico ancora attivo ma in stato quiescente che da circa due millenni conserva un'attività di fumarole d'anidride solforosa, getti di fango bollente ed elevata temperatura del suolo.
Nella zona sono presenti dei laghi di origine vulcanica come il Lago d'Averno Il cui nome deriva dal greco Aornon ossia luogo senza uccelli. Si narra che tale assenza era dovuta al fatto che le acque del lago esalassero dei particolari gas che non permettessero la vita agli uccelli; il quale, secondo la religione greca e poi romana, era un accesso all'Oltretomba. Si incontrano anche laghi originatisi per sbarramento come il lago Fusaro, che si trova nel comune di Bacoli, nell'antichità era identificato con la mitica Acherusia palus, la palude infernale formata dal fiume Acheronte , il lago Lucrino che si è formato in epoca antica a seguito del moto ondoso del mare che, apportando progressivamente della sabbia, ha col tempo chiuso un'insenatura naturale con un istmo e il lago Miseno.
Oltre all’impatto naturalistico di questa zona è possibile visitare luoghi antichissimi come il Serapeo di Pozzuoli testimonianza unica dei quartieri portuali e commerciali di Puteoli , così chiamato perché qui fu trovata una statua della divinità egiziana.
Le Terme di Baia famosa per la presenza di acque termali e per la bellezza del territorio, fu luogo di villeggiatura e di riposo dell’aristocrazia romana.
Il Castello di Baia che venne costruito sul finire del XV secolo da Alfonso d’Aragona per difendere il golfo di Pozzuoli dalle incursioni moresche, nell’ambito di un vasto programma di costruzione di sistemi di fortificazione condotto in tutta l’Italia, oggi divenuto sede del museo archeologico di Baia, conserva all’interno delle sue stanze tutti i resti archeologici trovati nella zona e non solo.
L’acropoli di Cuma Il nome deriva dal greco e significa “onda” in relazione alla forma della penisola sulla quale si trova. Su questo territorio sorse anticamente una delle colonie greche della Magna Grecia, fondata nel 740 a.C. circa. Ancora oggi è possibile visitare i resti di questa antica città.
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